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Obbligatorio il fotovoltaico per le nuove costruzioni

L’Europa spinge sul solare: la nuova Direttiva “Case Green” – approvata nel 2024 – traccia una roadmap precisa, rendendo di fatto obbligatorio il fotovoltaico per le nuove costruzioni.

Entro il 2026 tutti i nuovi edifici pubblici e commerciali con oltre 250 metri quadri di superficie dovranno essere dotati di impianti solari.

Una svolta “verde” sta cambiando il panorama dell’edilizia: direttive europee e leggi italiane hanno introdotto l’obbligo di installare pannelli fotovoltaici sulle nuove costruzioni, sia private che pubbliche. L’obiettivo è chiaro e ambizioso: puntare sull’autoproduzione di energia pulita a emissioni quasi zero, trasformando ogni nuovo edificio in una piccola centrale elettrica rinnovabile.

L’obbligo si estenderà poi, entro il 2027, anche agli edifici pubblici e commerciali già esistenti. E dal 2029 toccherà a tutte le nuove costruzioni residenziali: ogni casa di nuova edificazione dovrà avere i suoi pannelli sul tetto. È una mossa decisiva con cui l’Unione Europea punta a ridurre consumi energetici e emissioni nel settore edilizio, incentivando la svolta verso le fonti rinnovabili.

L’Italia sul fotovoltaico gioca d’anticipo: 

il nostro Paese non si è fatto attendere e, anzi, ha introdotto regole ancora più stringenti con il Decreto Rinnovabili (D.Lgs. 199/2021). La svolta è scattata il 13 luglio 2022: da allora ogni nuovo edificio – e ogni edificio esistente sottoposto a una ristrutturazione importante – deve coprire almeno il 60% del proprio fabbisogno energetico usando fonti rinnovabili (percentuale che sale al 65% per gli edifici pubblici). In pratica, acqua calda, riscaldamento e raffrescamento di case e uffici devono venire in larga parte dal sole, dal vento o da altre fonti “green”. Inoltre, su ogni nuova costruzione (o grande ristrutturazione) è obbligatorio installare un impianto fotovoltaico per la produzione di elettricità.

Obbligatorio il fotovoltaico per le nuove costruzioni ma quanta potenza solare serve? La normativa italiana fornisce un criterio preciso per dimensionare l’impianto minimo in base alla grandezza dell’edificio. La formula da seguire è P = k × S, dove P è la potenza minima in kilowatt, S è la superficie dell’edificio a livello del terreno (espressa in metri quadri) e k è un coefficiente che varia a seconda della tipologia di costruzione. Ad esempio, per una nuova abitazione privata k è fissato a 0,05 (il che significa 50 watt per ogni metro quadrato di superficie); per un edificio pubblico nuovo il coefficiente sale a 0,055. Nel caso di ristrutturazioni rilevanti su edifici esistenti, i valori sono leggermente più bassi (k = 0,025 per i privati e 0,0275 per i pubblici). In concreto, una villetta unifamiliare di nuova costruzione di 100 m² dovrà prevedere almeno 5 kW di fotovoltaico installato (calcolo: 0,05 × 100), mentre un capannone pubblico nuovo di 1000 m² dovrà averne almeno 55 kW (0,055 × 1000).

Fotovoltaico residenziale obbligatorio dal 2029

Niente burocrazia, poche eccezioni: per facilitare questa rivoluzione solare, l’Italia ha anche semplificato le procedure. L’installazione di pannelli fotovoltaici fino a 200 kW di potenza rientra ora tra le opere di edilizia libera: in altre parole, non è più necessario richiedere permessi specifici per montare i pannelli sul tetto di casa o dell’azienda, a meno di casi particolari. Le deroghe all’obbligo del fotovoltaico restano infatti limitate a situazioni ben definite. Ad esempio, se un edificio è già collegato a una rete di teleriscaldamento e teleraffrescamento che soddisfa interamente il suo fabbisogno termico, l’installazione di pannelli potrebbe non essere necessaria. Altra eccezione: gli edifici di interesse storico o artistico, tutelati dal Codice dei Beni Culturali, per i quali l’estetica e i vincoli architettonici possono impedire di posare moduli solari sui tetti. Infine, può essere concessa una deroga in caso di oggettiva impossibilità tecnica: sarà però necessario presentare una relazione dettagliata, firmata da un tecnico progettista, che documenti i motivi tecnici dell’impossibilità di installare l’impianto.

Obbligatorio il fotovoltaico per le nuove costruzioni ma disponibili incentivi fiscali: il fotovoltaico conviene. L’obbligo normativo va di pari passo con agevolazioni economiche pensate per incoraggiare cittadini e imprese a investire nel solare. Tra queste spicca il Bonus Ristrutturazioni, che include anche l’installazione di impianti fotovoltaici: permette di recuperare il 50% della spesa sostenuta sotto forma di detrazione IRPEF. In pratica, metà dei costi dell’impianto vengono “restituiti” al contribuente sotto forma di sconto sulle tasse. Il bonus copre importi fino a 96.000 euro per unità immobiliare e si può richiedere semplicemente indicando le spese relative ai pannelli solari nella dichiarazione dei redditi (Modello 730 o Unico) dell’anno in cui si è effettuato l’intervento. Va sottolineato che le regole per accedere alle detrazioni e cumulabilità con altre agevolazioni possono risultare complesse: per questo è consigliabile farsi affiancare da un commercialista o da un tecnico esperto, così da seguire correttamente la procedura e massimizzare il risparmio fiscale senza inciampi burocratici.

Il momento di agire è ora. Con obblighi chiari e incentivi generosi, il messaggio è forte: investire nel fotovoltaico conviene, per l’ambiente e per il portafoglio. Aziende specializzate come Halpine sono pronte ad aiutare cittadini e imprese in questa transizione, offrendo soluzioni chiavi in mano per installare impianti fotovoltaici e usufruire al meglio delle detrazioni. Grazie a queste opportunità, è possibile recuperare fino al 50% del costo dell’impianto solare, dimezzando di fatto l’investimento iniziale.

Che cosa aspetti? Ogni nuovo tetto può diventare una fonte di energia pulita: chiedere subito un’offerta personalizzata e vantaggiosa potrebbe essere il primo passo per abbracciare il futuro dell’energia e risparmiare, iniziando da casa propria.

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